Le aspettative diffuse e prevalenti nel Paese sono certamente legate alla gestione della crisi pandemica e del piano vaccinale, ma allo stesso tempo riguardano una prospettiva di lungo termine nella definizione ed attuazione delle priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano.
Queste attese sono il motore per superare il sistema di veti incrociati tra le forze politiche, da troppo tempo irrigidite su posizioni in molti casi antiquate. Negli scorsi anni questo contesto ha prodotto una sintesi politica non sempre orientata al futuro, meno innovativa di quanto il momento storico richiederebbe, e senza la capacità di costruire una visione complessiva. Eppure, le grandi sfide di rinnovamento che l’Italia ha di fronte meritano una classe dirigente politica che sappia rimettersi in discussione, andando oltre gli steccati organizzativi e partitici, arricchendo la propria identità con l’ascolto e il dialogo delle istanze degli altri, e costruendo in definitiva un metodo nuovo di fare politica, autenticamente aperto alla società e guidato dall’obiettivo di definire un’agenda coerente e il più possibile unitaria per la crescita e il benessere del Paese.
Il Governo Draghi offre da questo punto di vista un’occasione storica, che tutti insieme dobbiamo provare a cogliere, dentro e fuori le istituzioni.
Movimenta nasce proprio con l’obiettivo di essere il fulcro dell’elaborazione politica di chi, a prescindere dal partito politico cui appartiene, si riconosca nei valori progressisti, ecologisti, femministi ed europeisti, e voglia costruire ponti e iniziative politiche trasversali e ambiziose.
Ad oggi sono sei i parlamentari iscritti a Movimenta, appartenenti a diverse componenti, e molte di più sono le interlocuzioni che Movimenta ha costruito con la società civile e le amministrazioni locali. Il Direttivo, formato da tre uomini e quattro donne, è interamente composto da membri della società civile di orientamenti politici diversi ma complementari.
Proposte di policy
Forte di queste sinergie, Movimenta è pronta a sostenere attivamente il governo nascente, e farà la sua parte come catalizzatore di questo processo di sintesi al rialzo. In virtù del lavoro di elaborazione già svolto, offre quattro proposte di intervento in ambiti centrali per la società ma non ancora sufficientemente prioritari nell’agenda politica. Queste proposte non sono ovviamente esaustive, ma puntano a rafforzare le priorità già espresse dal governo.
1) Ricostruire la spina dorsale del Paese: una nuova Pubblica Amministrazione
Qualsiasi riforma strutturale che si vorrà portare avanti in qualsiasi ambito stenterà a funzionare se non avremo una Pubblica Amministrazione (PA) agile, dinamica e capace di rinnovarsi regolarmente. Per questo motivo, assieme al Forum Disuguaglianze Diversità e Forum PA e a molte personalità pubbliche, Movimenta sta proponendo con forza una campagna per il rilancio della Pubblica Amministrazione che non chiede una riforma complessiva ma punta su:
● concorsi innovativi e veloci per decine di migliaia di giovani con competenze utili a portare innovazione nelle PA, e costruiti sulla base delle competenze necessarie alle missioni strategiche assegnate alle amministrazioni;
● ricostruzione delle filiere amministrative — “dal Ministero al Comune” — attraverso le missioni strategiche, con la chiara indicazione di risultati comuni e strumenti di monitoraggio pubblico e condivisione dei dati;
● accompagnamento alla trasformazione attraverso investimenti in formazione per i dipendenti pubblici e creazione di percorsi di carriera equilibrati per genere, ripensamento di processi nativi digitali;
● rafforzamento delle collaborazioni con il terzo settore e le organizzazioni di cittadinanza attiva attraverso la co-progettazione e la co-produzione di politiche.
2) Rafforzare l’uguaglianza di genere e promuovere la genitorialità: congedo di paternità lungo e obbligatorio
La crisi sanitaria, sociale ed economica ha avuto un impatto su uomini e donne in maniera drasticamente diversa, in gran parte dovuta al fatto che la cura di bambini e anziani spetta ancora in larga parte alle donne. Dopo un periodo di ascolto dei principali stakeholders, Movimenta sta lavorando a una Proposta di Legge sul congedo di paternità che risponde anche all’obbligo del legislatore italiano di trasporre entro il 2022 la Direttiva 2019/1158/UE, rendendo l’Italia pioniera nelle politiche di uguaglianza di genere (centrale anche per l’agenda della Presidenza italiana del G20). In sintesi, la Proposta di Legge:
● introduce un congedo di paternità obbligatorio e retribuito di tre mesi per tutti i neo-papà, da fruire nell’arco dei primi dodici mesi di vita del figlio e indipendente dal congedo di maternità;
● mira a favorire la conciliazione vita-lavoro e incoraggiare la co-genitorialità;
● prevede uno sgravio contributivo a favore delle aziende che assumono personale in sostituzione di lavoratrici e lavoratori in congedo.
3) Innescare la transizione ecologica: il ruolo delle aree dismesse
Si stima che in Italia una superficie grande quasi quanto l’Umbria sia attualmente dismessa o del tutto abbandonata, composta da 2 mila beni immobili confiscati alle mafie e non riutilizzati e aree industriali dismesse che occupano una superficie pari al 3% del territorio nazionale. Intervenire con decisione su questo patrimonio utilizzando avanzati strumenti di rigenerazione urbana e sociale in chiave ecologica può rimettere in moto interi settori della società e dell’economia. Le principali proposte su questo tema riguardano:
• L’elaborazione di un Piano strategico Nazionale per la Sostenibilità e la Rigenerazione Urbana, che sistematizzi norme, regole, linee guida sull’intero ciclo di riattivazione dello spazio/immobile in disuso: dalla presa in carico alla nuova destinazione rigenerata. Uno strumento per dare forma e stabilità a una materia oggi frammentata, per offrire un chiaro riferimento per l’avvio di progetti di Rigenerazione Urbana in Italia, e per fissare gli impatti attesi in coerenza con gli Obiettivi di Sviluppo 2030 dell’ONU.
• La creazione di una Struttura Nazionale per la Sostenibilità e la Rigenerazione Urbana (sul modello dell’Anru francese ma in ottica ecologica) che abbia il compito di attuare il Piano strategico Nazionale fungendo da riferimento, cabina di regia, e organo attuatore delle opportunità provenienti dal Recovery Fund.
4) Ridurre le disuguaglianze: ripartire dalla scuola
È dall’istruzione che offriamo ai più vulnerabili che si deduce quale tipo di società vogliamo costruire. Noi vogliamo una società inclusiva, e crediamo che tutti gli studenti e le studentesse possano imparare e raggiungere standard elevati. Sta soprattutto alla scuola fornire i mezzi affinché questo accada, sebbene serva un approccio integrato per infanzia e adolescenza che coinvolga contemporaneamente tutti i Ministeri competenti sulla tutela dei diritti e dei bisogni dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze. A tal fine è urgente:
● Svolgere le prove Invalsi quest’anno per comprendere come sia andata veramente la didattica a distanza e se e quale impatto la pandemia abbia avuto sugli apprendimenti, nonostante l’enorme lavoro svolto dagli insegnanti in condizioni così difficili, affinché le scuole possano programmare attività di recupero competenze. Mettiamo quindi a disposizione di ogni istituto scolastico le informazioni per poter promuovere iniziative mirate, perché tutte le studentesse e gli studenti sono rimasti inevitabilmente indietro, ma ognuno in modo diverso dagli altri.
● Fare tutto ciò che serve per riprendere il prima e il più possibile la scuola in presenza, chiaramente in piena sicurezza per studenti, docenti e tutto il personale scolastico. Programmare sin da ora attività educative per l’estate, puntando sui patti di comunità che coinvolgono in maniera mirata per ogni territorio comuni, terzo settore, privato sociale e le scuole nella definizione degli obiettivi formativi. Iniziative che servono a recuperare socialità e a fornire occasioni di apprendimento. Rimodulazione del calendario scolastico, anzitutto per quelle scuole /regioni dove si sono più persi giorni di scuola, per le superiori (secondaria di secondo grado), con una preferenza per l’anticipo dell’avvio del prossimo anno scolastico al 1° settembre. Ipsos ha stimato che nel 2020 hanno abbandonato gli studi più di 30.000 studenti in più rispetto ai 120.000 che abbandonano ogni anno. Per gli studenti svantaggiati e più fragili la scuola in presenza in classe è fondamentale.
● Adottare iniziative per sostenere la diffusione di interventi a favore della tutela della sfera emotiva e psicologica, anche attraverso la valorizzazione di figure professionali come educatori, pedagogisti e psicologi su tutto il territorio nazionale — coerentemente con i livelli essenziali — a sostegno sia delle studentesse e degli studenti, sia delle famiglie;
● Sostenere la proposta di legge già depositata in Commissione Cultura alla Camera dei Deputati contro gli stereotipi di genere e per la promozione della diversità nei libri di testo, attraverso — tra le altre misure — la costituzione di un Osservatorio dedicato ad accompagnare gli editori all’esame dei testi e all’applicazione di criteri educativi avanzati e inclusivi;
● Accelerare l’approvazione di un Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che rimetta al centro della politica l’attenzione ai più piccoli, duramente colpiti da una pandemia che li ha risparmiati dal punto di vista medico, ma spesso turbati dal punto di vista psicologico e sociale.
5) La cultura e l’innovazione tecnologiche: motore di sviluppo sul breve e lungo termine
Il comparto culturale è un comparto strategico: traina il turismo e il Made in Italy, assorbe una percentuale di giovani e donne superiore a qualsiasi altro comparto ed è molto avanzata dal punto di vista tecnologico; l’Italia è agli ultimissimi posti in Europa per investimento in cultura e in istruzione. Al momento il settore è in gravissima crisi per via della pandemia, per cui si rende necessario intervenire rapidamente e in profondità dotando gli operatori degli strumenti necessari per ripartire.
• regolamentazione dell’impresa culturale sul modello dell’impresa sociale, con sgravi fiscali legati alle attività delle aziende e dei freelance che lavorano in ambito culturale e aumentando la possibilità da parte di queste imprese di accedere a donazioni, sostegno istituzionale ecc.
• costruzione di un Polo interamente dedicato alle applicazioni dell’intelligenza artificiale all’industria del contenuto e allo sviluppo delle digital humanities (processo già avviato in concomitanza con l’assegnazione della sede italiana per l’intelligenza artificiale)
• allineamento degli investimenti in cultura come minimo rispetto alla media europea
• definizione cultura bene essenziale (estendere il decreto legge 20/09/2015, n146 non solo al patrimonio fisico artistico e culturale ma anche alla produzione culturale e coinvolgere la pubblica amministrazione nel sostegno a queste attività)
• regolamentazione della proprietà intellettuale e del diritto d’autore, anche alla luce delle innovazioni tecnologiche, e definizione della cultura immateriale (conseguenti aggiornamenti anche dei codici Ateco)
• sostegno ai teatri, ai teatri d’opera, orchestre e agli altri luoghi di cultura e cultura performativa
• rafforzamento dell’organo istituzionale che si occupa di promozione della lettura e che al momento ha scarso portafoglio e non è gestito da editori ed esperti di didattica della lettura
Proposte sull’assetto governativo
Movimenta propone di considerare alcune opzioni che riguardano l’assetto del futuro governo che aiuterebbero a dare priorità ad alcuni temi chiave e a rendere più coerente la definizione e l’attuazione delle politiche, oltre ad aumentare il peso diplomatico dell’Italia in sinergia con la Presidenza italiana del G20. Si propone:
1) Come già accaduto in Francia, Spagna e Regno Unito, la costituzione di un Ministero per la Transizione Ecologica che unisca i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente è uno sviluppo da celebrare. Serve però assicurare che non vada in stallo per la complessità di integrare più pubbliche amministrazioni e che l’integrazione e la coerenza delle politiche possa contare anche su più viceministri dedicati a seguire la definizione e l’attuazione dei vari pezzi di quella che dovrebbe essere un’agenda ambiziosa verso il 2030. Allo stesso tempo, va ripresa la decisione del Presidente Joe Biden di nominare un Delegato Speciale per la diplomazia climatica.
2) Sostenere l’approvazione di una legge parlamentare per l’istituzione di una Commissione nazionale per i diritti umani, per permettere all’Italia di avere un organismo nazionale indipendente che promuova la cultura dei diritti umani e presso cui ricorrere in caso di violazioni. Siamo tra i 3 paesi europei senza questo tipo di organismo, nonostante gli impegni presi dal nostro paese in sede ONU e CdE da trent’anni a questa parte.
3) Come già avviene nel Regno Unito, costituire un Ministero per Cultura e Media, che valorizzi l’industria del contenuto, uno dei settori con maggiore potenziale in termini di occupazione nel nostro Paese, e traino per il turismo. Unire sotto il settore dell’industria del contenuto categorie al momento non trattate congiuntamente come: editoria, musei, gallerie e biblioteche; musica, spettacolo e arti visive; pubblicità e marketing; grafica e fashion design; cinema, tv, radio e fotografia; design e alcune parti dei settori artigianato, IT, software e servizi informatici, ingegneria e architettura. Coordinare il Ministero per cultura e media con il ministero per l’innovazione, per via della spinta tecnologica del settore culturale, e rafforzare le relazioni con il Ministero della Pubblica Istruzione.