Diritto al Salario Minimo

La Proposta

Esiste un enorme problema di mancanza di lavoro.

Per risolverlo, non c’è nessuna bacchetta magica. La soluzione passa per un’intera economia che riprende a crescere; passa per aziende più numerose e soprattutto di maggiori dimensioni, capaci di innovare, formare i propri dipendenti, contare su un credito non solo bancario, conquistare nuovi mercati internazionali; passa per un innalzamento del livello di istruzione e per una riduzione del livello di burocrazia.

Esiste ugualmente un enorme problema di dignità del lavoro.

In Italia ci sono 2 milioni e mezzo di lavoratori poveri – di cui 1 milione e mezzo di lavoratori dipendenti e 1 milione di lavoratori autonomi – ovvero persone che un lavoro lo hanno e che però non guadagnano abbastanza per essere al di sopra della soglia di povertà.

Ciò significa che oggi nemmeno tutti quelli che un lavoro ce l’hanno si sentono sicuri. Questo stato di insicurezza personale e psicologica impedisce al Paese di avere fiducia nel futuro, che poi vuol dire spendere, intraprendere, fare figli.

 

Per rispondere al problema della dignità del lavoro, e dare quindi un sostegno agli “invisibili” – i lavoratori in condizioni di maggiore precarietà e insicurezza –, Movimenta vuole introdurre per legge un salario minimo, su base oraria, che si applichi a tutte le forme di lavoro.

COME FUNZIONA

Il Governo, o un’autorità esterna indipendente, stabilisce una retribuzione minima per ogni ora lavorata, spesso in modo indipendente dal settore di appartenenza, il tipo di lavoro svolto, e altri fattori generalmente presi in considerazione nelle contrattazioni nazionali con i sindacati.

Ci sono meccanismi diversi di aggiornamento del salario, inclusa l’indicizzazione al costo della vita.

In alcuni Paesi il salario minimo è differenziato (quindi più basso) per le forme di contratto di ingresso al mondo del lavoro, quali ad esempio stage, tirocini, o praticantati.

COSA PROPONIAMO

  • Una retribuzione minima oraria da applicare a tutte le forme di lavoro, pari a 8 euro lordi l’ora - Le altre forme di contrattazione (tramite i sindacati o altre forme per le diverse tipologie di contratto) restano valide e si applicheranno, ma non potranno mai scendere al di sotto di questa soglia fissata per legge.
  • Non ci sarà più alcuna forma di lavoro gratuito - La retribuzione minima sarà calibrata anche per stagisti, tirocinanti, praticanti, e altre forme contrattuali di ingresso nel mercato del lavoro.
  • Calibrata su base territoriale -  A partire dagli 8 euro lordi l’ora, la retribuzione minima sarà calibrata su base territoriale in base al costo della vita in modo da garantire per un lavoratore a tempo pieno di essere sempre almeno al di sopra della soglia di povertà. L’introduzione di una variabile geografica aiuterà ad allineare il livello dei salari alla produttività, consentendo anche ad alcune aree più svantaggiate del Paese di diventare maggiormente competitive.
  • Calibrata nel tempo - La retribuzione minima sarà aggiornata regolarmente, su base annuale, in base al costo della vita e dunque all’evoluzione della soglia di povertà.